Il centro interculturale Abusuan con il Ministero della Gioventù, l’Assessorato alle politiche educative,  accoglienza e pace del Comune di Bari, il Piano Locale Giovani del Comune di Bari, organizza giovedì 22 e venerdì 23 settembre  una manifestazione musicale a conclusione del progetto “Cittadini Del Mondo” partito ad aprile dopo vari incontri con le più numerose comunità straniere presenti a Bari (mauriziani, somali, eritrei, palestinesi, ivoriani ecc.).

Le due serate vogliono mettere in evidenza le capacità organizzative, culturali e artistiche di tanti giovani immigrati.

Il progetto infatti è stato dedicato in particolare agli immigrati di seconda generazione, ai ragazzi   venuti in Italia da molto piccoli a seguito dei genitori o nati qui da famiglie immigrate. Di loro si parla poco, molto poco, e lo si fa solo se creano problemi di ordine pubblico, se sono autori o vittime di reati. Eppure di loro oggi c’è bisogno per sviluppare una convivenza comunitaria che garantisca coesione sociale, inclusione, sicurezza, accoglienza delle diversità e che necessariamente si prospetta diversa da quella del passato. È importante comprendere  come questi ragazzi possano gestire il rapporto con le loro famiglie, vivendo modelli culturali che si distanziano, anche sensibilmente, dalle consuetudini e dalle tradizioni che hanno caratterizzato l’esperienza dei loro genitori. Ma soprattutto è importante indagare e praticare quelli che l’antropologo statunitense Appadurai definisce come ethnoscapes, “paesaggi e sfere pubbliche diasporiche attraverso cui viaggiano immagini, culture, riferimenti, linguaggi oltre i territori classici dell’identità e delle appartenenze a livello di stato-nazione; ethnoscapes in cui sono immersi i giovani e che strutturando comunità di sentimento inedite originano identità liquide figlie della post-modernità”.(Queirolo Palmas 2006).

Bisogna quindi porre l’attenzione sulle culture ibride in formazione mettendo in discussione il modello che vede nella devianza un rischio peculiare delle seconde generazioni.

Nella società plurale è importante offrire spazi di scambio e confronto circa le rappresentazioni culturali delle persone e i problemi d’integrazione che coinvolgono nativi e migranti, soprattutto se giovani o adolescenti.

Si è inteso, dunque, promuovere un programma che fosse innanzitutto uno spazio di socializzazione, di scambio, di dialogo e di confronto dove si potesse creare una rete di relazioni significative con coetanei ed adulti. Uno spazio privilegiato per il protagonismo dei giovani, che ne valorizzasse i talenti e le capacità e che rappresentasse un luogo di confronto sulle questioni che caratterizzano l’identità di questi nuovi cittadini. Il progetto ha voluto favorire la conoscenza reciproca tra cittadini italiani e migranti contribuendo a promuovere una maggior integrazione delle seconde generazioni di migranti all’interno del tessuto sociale barese.

I nati in Italia da genitore non italiano regolarmente residente possono diventare italiani se, oltre a essere stati registrati all’anagrafe, hanno anche risieduto in Italia legalmente e fino alla maggiore età. In questo caso devono presentare al Comune di residenza una dichiarazione di voler acquistare la cittadinanza italiana e devono farlo prima di aver compiuto 19 anni.

Per i figli di immigrati non nati in Italia non è attualmente previsto un percorso ad hoc, possono solo seguire i canali di accesso alla cittadinanza disponibili per i loro genitori:  quindi per residenza o per matrimonio con cittadino/a italiano/a.  La legge prevede che i figli di immigrati possano ricevere la cittadinanza italiana se i loro genitori riescono ad ottenerla. Ma questo può avvenire solo se il figlio è ancora minorenne quando il genitore diventa italiano e se i due familiari convivono in Italia. Pochi genitori stranieri conoscono questo percorso e spesso, visti i tempi lunghi e non certi della procedura di naturalizzazione, diventano cittadini quando i figli sono ormai maggiorenni e quindi senza possibilità di assicurarla direttamente anche a loro.

IL PROGRAMMA

Giovedì 22 settembre ore 20.30

– Balli tipici mauriziani (Sèga, Tamil – Baranatiyam), a cura del gruppo Soon e della Comunità mauriziana di Bari

– BAHIA (Ana Estrela, Flavio Fontoura, Berimbau Santos e Erivan Santos, percussioni Vito Cascella) a cura dell’ associazione culturale afro-brasialiana  ORIGENS

– Musica tradizionale dalla Somalia di HASSAN AHMAD JOODHE

– Musica dall’ Eritrea di Branè Arefain che vive a Bari da diversi anni. Il il suo strumento particolare, Krar, accompagnato dalla sua voce, gli permette di girare l’ Europa per i festival più importanti di world music suonando la sua musica basata sulle sette etnie eritree.

– Musicanda a cura della comunità rom

Venerdì 23 settembre ore 22.00
Concerto in omaggio al popolo haitiano

Kanigwé (Jimmy LOUIS MARIE – Philippe GOUYER MONTOUT – Cedric VASSEUR – Josselin SAUVAGE – Nicolas SEIGNEURET – Yves Marie DIEN)

Nell’ ambito del progetto è stata organizzata inoltre una mostra fotografica:  CORPI MIGRANTI (bi)sogni . respinti . integrati . italiani , esposizione sull’ immigrazione in Italia per raccontare la storia, i sogni, la realtà di persone che nel viaggio che li conduce lontano dal proprio mondo di origine, perdono l’ identità di esseri umani e diventano appunto “corpi”. Corpi che vengono imbarcati, corpi che si perdono in mare, corpi che vengono respinti, corpi che diventano illegali, corpi che vogliono tornare ad essere persone e lottano per l’ integrazione. Stanno a cuore soprattutto le giovani generazioni che sono e saranno chiamate a conforntarsi con un fenomeno che sta cambiando gli assetti della società italiana ed europea.

Partendo dalle immagini è possibile suscitare una riflessione che metta a fuoco nuovi orizzonti di responsabilità e aiuti a superare la diffidenza e la paura per maturare nuovi criteri di cittadinanza. La mostra è articolata in quattro sezioni: le cause che inducono a lasciare la propria terra e ricominciare a vivere in un altro paese; il rischio di essere “respinti” e di diventare clandestini; il successo di molti immigrati; assimilazione o integrazione – le seconde generazioni. Il percorso espositivo, valorizzando la sinergia di diversi linguaggi comunicativi, propone le immagini di fotografi e registi che hanno fissato situazioni, volti di uomini, donne, bambini che cercano un futuro lontano da guerre, persecuzioni e povertà. E rischiano tutto quello che hanno: la loro vita. Da tutto questo nascono anche delle opportunità per chi accoglie e per chi viene accolto, una nuova visone di società multietnica dove la condivisione e la conoscenza reciproca rappresentano la vera risorsa su cui tutti possono contare.

Le fotografie sono di Enrico Dagnino, Alan Maglio, Giuliano Matteucci, Medhin Paolos. La mostra è parte del progetto della Fondazione Nigrizia onlus, Le sfide dell’ immigrazione: media e eventi culturali per educare alla multicultura.

Il progetto prevede laboratori nelle scuole, la produzione di un documentario video, un dossier sul mensile Nigrizia, una pubblicazione a fumetti, un programma radiofonico con testimonianze e un seminario sulla situazione dell’ immigrazione e le sue sfide sulla società italiana ed europea, nella ricerca di soluzioni e prospettive per una società multiculturale.

CORPI MIGRANTI sarà esposta a: Bari, Brescia, Castelvolturno (Ce), Cordenons (Pn), Fano (Pe), Firenze, Lecce, Milano, Napoli, Padova, Pesaro, Roma, Rovigo, Thiene (Vi), Trento, Troia (Fg), Vengono (Va), Vicenza.

La mostra è curata da Fondazione Nigrizia e da MA museo africano e riterrà nelle serate di giovedì e venerdì davanti all’ abside della chiesa Vallisa in piazza Ferrarese.